Associazione Archimede

Come le altre associazioni universitarie, anche l’associazione Archimede ha dovuto ripensare radicalmente la propria organizzazione in conseguenza dell’emergenza.
Ne parliamo con Francesco Ienco, presidente dell’associazione.

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Come avete adeguato le vostre attività in risposta a questa emergenza?
Insieme con i volontari abbiamo cercato di continuare le attività abituali, condividendo, attraverso mezzi come Instagram, Whatsapp, piattaforme come Teams e Zoom, materiale didattico (riassunti, rielaborazioni di appunti e dispense) al fine di sostenere gli studenti nella preparazione degli esami. Abbiamo realizzato attraverso dirette Facebook, dibatti culturali e seminari su tematiche giovanili e creato vademecum per gli studenti.

Quali difficoltà sono state riscontrate?
L’arretratezza tecnologica riscontrata in alcune situazioni, anche se abbiamo rilevato anche dei vantaggi. I volontari, infatti, hanno potuto svolgere le attività da casa, evitando gli spostamenti all’università, stando comodamente “in pigiama”, senza costi di gestione personale. Questo ha favorito una maggiore disponibilità.

Hai qualche consiglio da dare su come gestire un’associazione in tali situazioni di emergenza?
Credo che sia più efficace ricevere le informazioni via mail, piuttosto che a voce o per telefono. Il mondo social, Whatsapp, Instagram, Facebook è un canale importante poiché permette di intercettare potenziali utenti ed informarli.

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