Nel 1991 il Comune di Fisciano istituì l’area naturalistica denominata “Frassineto” e, dietro richiesta del circolo Legambiente Valle dell’Irno, affidò a quest’ultimo la gestione dell’area con un atto di convenzione. Il circolo “Valle dell’Irno” per alcuni anni ha registrato circa 130 iscritti, risultando uno dei circoli di Legambiente più grandi. L’impegno preso da un gruppo di soci nel 1988 fu ispirato dall’idea di poter rendere il parco godibile a tutti, affinché chiunque potesse avvicinarsi alla natura per riscoprirne i valori, per rispettarla e proteggerla come bene comune. Ancora oggi sono questi gli obiettivi dell’associazione Oasi naturalistica “Frassineto”. Grazie alla dedizione dei volontari l’area è diventata un vero e proprio laboratorio in cui scuole e visitatori possono prendere parte a progetti di sviluppo sostenibile. La scommessa di ridare dignità ad un bosco offeso ed impoverito nel suo valore naturalistico è stato il motore principale dell’associazione. Abbiamo parlato con Giovanni Gioia di questo periodo di chiusura forzata e di cosa abbia significato per l’associazione e per i volontari.
Come funzionava prima della pandemia? Adesso che tipo di attività fate?
Prima i ragazzi erano impegnati quotidianamente dal lunedì al venerdì in attività all’interno del Parco Frassineto come la manutenzione ordinaria, la gestione del museo e la gestione del bosco dell’oasi naturalistica. Inoltre, ogni martedì i ragazzi avevano appuntamento a Baronissi con tutti i soci per gestire insieme la programmazione della valorizzazione di Legambiente Valle dell’Irno. Ora, con la pandemia, si rispetta l’appuntamento del martedì tramite videoconferenze con i ragazzi e i soci.
Che tipo di mezzi di comunicazione, dato il distanziamento sociale, avete utilizzato?
Il nostro sito web, le due pagine Facebook (quella del Parco e quella del circolo), la pagina Instagram, Whatsapp, le piattaforme Teams e Zoom.
Che bacino di utenza avete?
In senso largo, tramite Facebook e Instagram si raggiunge un’utenza di quasi 4000 persone. Per una comunicazione più mirata, invece, si utilizzano gruppi Whatsapp composti da 80/100 partecipanti. Tramite l’aggiornamento costante del sito web, creato da più di dieci anni, il bacino di utenza si allarga ulteriormente.
In che modo sono stati coinvolti i volontari?
Soprattutto grazie alla creazione di attività sui social. Inoltre, il 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra, ci sono stati contatti con le scuole medie di Fisciano.
Quali difficoltà sono state riscontrate?
Il problema principale ha riguardato l’utilizzo dei mezzi di comunicazione che, purtroppo, non sono accessibili a tutti.
Com’è stato il feedback che avete ricevuto dai volontari?
Positivo, relativamente. L’abitudine a fare attività all’aperto non è paragonabile con le attività online. Tuttavia, i volontari hanno interagito con i soci e i responsabili restando a casa.
Qualche consiglio su come gestire un’associazione in situazioni di simile emergenza?
Cercherei soprattutto di allargare la possibilità di utilizzare gli strumenti online anche alla popolazione un po’ più anziana. Andrebbe dunque rivista la modalità online. Sarebbe opportuno lavorarci per un futuro che sia accessibile a tutti.